Giornata nazionale contro la pedofilia. Napolitano: decisivo il controllo sociale
Le leggi e l’azione di
magistratura e forze dell’ordine non bastano: per sconfiggere pedofilia e
pedopornografia online è “decisivo il controllo sociale”. Anche il
presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Giornata
nazionale contro la pedofilia, lancia l’allarme su un fenomeno che trova nuovi
alleati nella rete e nei social network, sottolineando l’importanza di
un’assunzione collettiva di responsabilità.
Il capo dello Stato ha inviato un messaggio in occasione della Giornata
nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, di cui oggi si celebra la
terza edizione. “Accanto alla
famiglia luogo
topico e tradizionale dove si consumano la maggior parte dei delitti di
pedofilia – ha spiegato Luca Barbareschi, che ha voluto la legge con cui è stata
istituita la Giornata – il mondo della rete diventa il luogo dove i mostri
cercano e circuiscono le loro vittime, grazie agli ampi spazi di anonimato e
alle molteplici occasioni di contatto che Internet consente. E proprio
all’interno della rete dobbiamo costituire un monitoraggio continuo”. Parole
suffragate da alcuni dati forniti oggi da Microsoft: in Italia il 60% dei
ragazzi tra
14 e 18 anni dichiara di essere stato contattato almeno una volta da sconosciuti
su un social network;
e se il 48% ha bloccato la richiesta di contatto, il 37% invece l’ha accettata
per curiosità e il 7% ha deciso di non informare i genitori. I quali a loro
volta nel 32% dei casi non sorvegliano il comportamento dei figli su
Internet.
“L’età delle vittime – ha detto ancora Barbareschi – tende pericolosamente ad
abbassarsi, se prima si parlava di età adolescenziale adesso stiamo
pericolosamente scendendo verso età a una sola cifra”. I dati di Telefono
Azzurro confermano: il 55,8% delle vittime ha meno di 11 anni, due su tre sono
femmine, quasi sempre italiane e proprio le bambine sono quelle che subiscono
gli abusi più gravi come lo stupro. Gli aguzzini, secondo le stime
dell’associazione di Ernesto Caffo, sono spesso conosciuti: amici di
famiglia (11%
circa), insegnanti (9,1%) e i vicini di casa (4,8%). Mentre il 9,6% riguarda
soggetti estranei e l’1% circa delle segnalazioni riguarda figure religiose.
Quello della pedofilia e della pedopornografia “‚ un panorama malefico che non
dà nessun segnale di miglioramento” ha spiegato il direttore della Polizia
Postale, Antonio Apruzzese. “C’è‚ la sensazione – ha aggiunto – che le nuove
tecnologie fungano da acceleratore di certi fenomeni e li stiano ingigantendo:
le immagini di abusi non riguardano piú solo minori lontani, ma i pedofili si
scambiano al computer autoproduzioni”. Dalla Polposta arriva anche un appello a
lasciare inalterata la legislazione in materia che, sottolinea il direttore, “ha
dato grandi risultati come dimostrano gli arresti compiuti”, mentre si stanno
profilando nuove ipotesi normative, che sono ancora in commissione al Senato,
che tra l’altro affiderebbero alle procure dei minori la competenza in materia.
Una uguale richiesta arriva anche da don Fortunato di Noto, che con la
sua associazione Meter compie un monitoraggio sulla rete e che ha riscontrato
“un fenomeno nuovo, che dovremmo contrastare di piú, l’infantofilia, le cui
vittime sono bambini piccolissimi e neonati”.
Oggi i Giardini del Quirinale si aprono ai ragazzi per celebrare la
Giornata contro la pedofilia:
gli studenti saranno accolti negli spazi attrezzati con strutture gonfiabili, ci
saranno trampolieri, esibizioni artistiche e letture di racconti. Momenti ludici
da affiancare all’intervento della Polizia Postale, che con rappresentanti di
Facebook e del Moige (Movimento genitori) informerà i giovani sui pericoli che
possono correre su Internet. E sempre oggi si insedierà presso il Ministero per
le pari opportunità l’ “Osservatorio per il contrasto della
pedofilia e della
pornografia
minorile“.