Pedofili in rete: Italia al quinto posto nel mondo

L’Italia occupa un posto d’eccellenza in una delle peggiori classifiche che si possano immaginare: quella del consumo di pedopornografia online. Il nostro paese si piazza al quinto posto, con una domanda di materiale illegale in costante crescita. Il rapporto pubblicato dall’Osservatorio internazionale di Telefono Arcobaleno non si limita a fornirci questo dato allarmante, ma ricostruisce anche il profilo del consumatore di pedopornografia. Anche in questo caso, come in molte forme di violenza, l’orrore non è altro che il volto nascosto della “normalità”. Il consumatore medio di pedopornografia è solitamente un maschio incensurato, con meno di 40 anni, che vive in famiglia ed è ben integrato nella società. Non un pazzo o un criminale, dunque.
Nel mese di febbraio Telefono Arcobaleno ha segnalato 5.728 siti pedofili, localizzati prevalentemente in Europa (53%), con un incremento del 6% rispetto all’anno precedente.
“Riuscire a fare oscurare i siti pedopornografici, però, non può bastare”, ha detto Giovanni Arena, presidente di Telefono Arcobaleno: “molto c’è ancora da fare sul fronte dell’identificazione dei bambini vittime degli abusi e sfruttati per la produzione delle immagini. Ciò che sappiamo è che sono maggiormente a rischio le bambine di età compresa tra i 6 e i 9 anni e che solo l’1% delle vittime riesce a essere identificato e liberato”.